Humidor: il contenitore che racchiude la passione
Se trattiamo di sigari, molti neofiti del fumo lento si approcciano a questo mondo non sapendo, o sapendo poco, delle sue sfaccettature. Come per qualsiasi cosa, si deve capire ciò che può o meno piacere, e qual’è il modo migliore se non provare? Magari comprando svariati prodotti e saggiandoli con calma e a distanza di tempo dall’acquisto.
Ma non parliamo solo a chi si sta appassionando a questo mondo, parliamo anche a chi ormai è un esperto fumatore di sigari o un collezionista.

Che siano cubani o extracubani (anche i Toscani ne fanno parte), tutti i sigari hanno bisogno del loro mantenimento. Se non ci si prende cura del prodotto esso andrà ad alterare il suo aspetto e di conseguenza a rovinare il suo scopo. Perché i sigari non si alterino hanno bisogno di esser mantenuti all’interno dell’Humidor.

Che cos’è l’Humidor ed il suo corretto utilizzo
L’Humidor permette di mantenere al suo interno un tasso di umidità tale da garantire un’ottimale conservazione dei sigari. Esistono varie tipologie di humidor, di diverse forme e grandezze: scatola, box, armadio; e possono essere realizzati con diversi materiali, ad esempio: legno, vetro, plexiglass o ceramica.
All’interno generalmente troviamo un’anima in cedro spagnolo. Questo particolare legno ha la capacità igroscopica di mantenere una determinata percentuale di umidità.
Ciò che contraddistingue un Humidor sono anche i due fondamentali strumenti che possiede: una spugna umidificante e un igrometro. La spugna ha la necessità di esser sempre controllata e umidificata ma mai eccessivamente, altrimenti le gocce potrebbero finire sui sigari e rovinarli. L’igrometro invece permette di tenere sotto controllo la percentuale di umidità presente all’interno dell’humidor e quindi ci assicura il suo ottimale funzionamento.

In alternativa alla spugna si può utilizzare una resina polimerica acrilica, imbevuta solo con acqua distillata.
Cosa molto importante, per questo l’igrometro è un pezzo fondamentale, è che l’umidità stia all’interno di determinati valori; l’HR (umidità relativa) ottimale dev’essere mantenuta attorno a un 68-72%. Valori più bassi portano a un lento dissicamento del sigaro, mentre valori più alti posso provocare una variazione di aromi e creare difficoltà nel tiraggio.
Quindi, se usato correttamente, l’Humidor riesce a mantenere i sigari in perfetto stato e non avremo più nessun problema nella fumata finale.
L’avviamento dell’Humidor
Un errore che spesso si compie è che appena acquistato l’humidor, si va a bagnare la spugna, si controlli di sfuggita l’HR, si inseriscano i sigari e basta. Il rodaggio iniziale, invece, è un passaggio fondamentale per “l’avvio” del legno da esso composto.
Correttamente si bagna la spugna e la si posiziona all’interno dell’humidor, a questo punto attendiamo qualche giorno, controllando che l’igrometro rimanga costante e sulla giusta percentuale di umidità. Se così non è, magari si bagna tanto la spugna ma l’umidità non sale, può esser sempre colpa del legno che l’assorbe tutta. Un trucchetto, se ciò accade, è prendere un panno pulito e inumidito, passarlo sulle pareti, inserire la spugna umidificata e attendere qualche ora. Così facendo il legno comincia più velocemente il suo rodaggio per poi esser nella forma ottimale e rientrare nel suo scopo.

Una volta stabilizzata l’umidità all’interno dell’humidor, possiamo riporvi all’interno i nostri amati sigari, con la tranquillità che d’ora in poi, saranno conservati nel corretto modo.
Noi all’interno del nostro Walk-In teniamo sempre sotto controllo l’umidità della stanza, cioè tutti i giorni e più volte al giorno. Ma per un humidor da casa possiamo tranquillamente consigliarvi di controllare l’umidità (e anche i sigari) almeno una volta a settimana.
